BENITO MUSSOLINI E IL RAZIONALISMO

BENITO MUSSOLINI E IL RAZIONALISMO La Romagna, terra d'origine di Benito Mussolini, è ricca di testimonianze architettoniche attribuibili al razionalismo. Oggi la traccia visibile più evidente che ci rimane di quel momento storico è l'architettura razionalista che si accompagnava alla pianificazione del territorio.
Il razionalismo rappresenta una corrente artistica il cui esordio avvenne prima con una serie di articoli sulla Rassegna Italiana e poi con l'esposizione del 1928 di architettura razionale a Roma. L' intento era quello di ridisegnare il nuovo stile come il più adatto al regime fascista, di cui molti giovani architetti, come Terragni e Giuseppe Pagano, furono sostenitori convinti. Si costituì anche il M.I.A.Rmovimento italiano per l'architettura razionale, che raccoglieva quasi 50 architetti da tutte le regioni italiane e che fu successivamente sciolto per le polemiche tra i sostenitori della vecchia accademia e gli esponenti più rivoluzionari. Il razionalismo diventa quindi una sorta di "neoclassicismo semplificato" che si può fare rientrare in quella serie di tendenze che sono state definite dai critici col termine Monumentalismo: planimetrie simmetriche e bloccate; particolari architettonici classici con rivestimenti in lastre di marmo, ritmici porticati, colonne, archi, simmetrie.
Molte città italiane vengono monumentalmente ridisegnate, con la demolizione di fette importanti di centro storico e la ridefinizione dei suoi edifici più importanti in un ideale collegamento alla "romanità" passata.
Predappio, infatti, costituisce una dimostrazione dell'impegno di Benito Mussolini per valorizzare i luoghi che gli diedero i natali. Si presenta come vero e proprio Museo Urbano, un “museo all' aria aperta”, originale testimonianza degli stili urbanistici e architettonici del Ventennio, ancor più valorizzato dall' importanza degli esperti che diressero i lavori.
Allo stesso modo il Grand Hotel Terme di Castrocaro, il cui progetto originario risale al 1937. Fu Benito Mussolini che, avendo scelto quale residenza estiva la Rocca delle Caminate (a Predappio, a circa 12 km da Castrocaro), decise di realizzare, nella vicina Castrocaro, un Grande Albergo che avrebbe potuto assolvere al duplice compito di accogliere i clienti delle Terme e fungere da anticamera e foresteria per i suoi illustri ospiti. Il grande Architetto decoratore Tito Chini, nominato consulente artistico e direttore dei lavori, intervenne sul progetto originario caratterizzandolo fortemente. Nell' edificio si nota la capacità di porre in armonica relazione i vari dipinti che ornano le pareti (11 pregiati pannelli con diversi soggetti che costituiscono una vera e propria mostra permanente), i preziosi elementi in ceramica e la ricca policromia delle vetrate. Altre importanti testimonianze del razionalismo di trovano nei centri storici di Forlì e Ravenna.