ALDO SPALLICCI E LA SUA ROMAGNA

ALDO SPALLICCI E LA SUA ROMAGNA Uno dei veri padri spirituali della Romagna, terra da lui così profondamente amata.
Alla idea romagnola, alla sua gente, alle memorie ed alle tradizioni dei luoghi romagnoli, dette la sua prodigiosa attività, facendosi anima degli studi folcloristici, letterari, storici nelle due riviste, da lui fondate e dirette, Il Plaustro e La Piê ; la nobilitò con la sua poesia portando il dialetto romagnolo alle più alte espressioni....

Famose sono le sue «cante» musicate da Francesco Balilla Pratella e Cesare Martuzzi, da sempre nel repertorio dei Canterini Romagnoli.  Pubblicò opere scientifiche e numerosi studi su «la medicina nei classici latini» che lo rivelarono umanista di profonda cultura.

Figlio di medico (nacque a Santa Maria Nuova di Bertinoro), Aldo Spallicci fu anche medico pediatra di non comune valore, come riconosceva in una sua lettera Augusto Murri, che gli fu maestro. Libero docente, esercitò la professione con disinteressata passione. Sentì fortemente l'impegno politico e assoluta fu la sua dedizione ai doveri propri del cittadino : "Mazziniano" nel profondo dell'animo, fece del binomio «pensiero e azione» la sua legge di vita. Combatté per la libertà della Grecia, della Francia e nella guerra 1915-18. Seguendo con assoluta coerenza i suoi ideali, affrontò sacrifici, carcere, confino. Rappresentò il partito repubblicano all'Assemblea Costituente e in Senato, e fu alto commissario aggiunto alla sanità.      

Tra i suoi scritti storici hanno particolare rilievo le biografie di Aurelio SaffiAntonio Fratti, i suoi diari di guerra e di confino, gli scritti sulla spedizione in Grecia (1912) e su martiri ed eroi della guerra e della Resistenza.
E' morto a Premilcuore nel 1973, fino all'ultimo scrivendo saggi ed articoli dedicati alla amata terra. 

Alla stregua di Spallicci, un altro personaggio che ha profondamente amato la sua terra, consacrando l’intera vita alla riscoperta delle tradizioni, cultura e storia della Romagna è stato Alteo Dolcini: non per niente Spallicci e Dolcini sono stati significativamente definiti "ba e fiol"; ed Alteo Dolcini ha effettivamente "realizzato" associazioni, eventi e strutture della "romagnolità" profonda :  Il Consorzio per la Tutela dei Vini Tipici Romagnoli, la Cà de Bé, la Cà de Ven, la Cà de Sanzves, il Tribunato di Romagna, la Società del Passatore...


A GRAMADORA

Bëla burdëla fresca campagnöla
Da i cavell e da j occ coma e’ carbon,
Da la bocca piò rossa d’na zarsöla
Te t’si la mi passion.

Batibatt e strecca un occ,
Strecca un occ e batibatt.
A’l fasegna ste baratt?
T’a m’dè un s-ciaf ch’a t’dagh un bes...

LA MAJÊ

Dop un son ch’u n’fneva mai
La campagna la j è d’fësta
E e’ mi gal alzend la cresta
L’à cantê:chirichichì !

Tu la rama la piò bëla
Strapa i fiùr ch’i t’piis a te,
Spiana coma par un re
Al finëstar d’la mi cà.

Tu la bdòla la piò bëla
Strapa i fiùr ch’i t’ piis a te,
Che al furmigh al n’à d’antrê
A magnêr int la mi cà.